giovedì 7 giugno 2007

Attenzione a Wikipedia

La cultura è un patrimonio di tutti ma, bisogna stare attenti che chi immetta le informazioni sia in buona fede e sia competente.
Inoltre dovrebbe esserci un filtro , capace di selezionare la verità dalle bufale.
Proprio per verificare questo, con un gruppo di miei collaboratori, abbiamo fatto un esperimento:
abbiamo inserito in Wikipedia ,delle Bufale palesi, per vedere cosa succedeva.
Ebbene , non solo non è successo nulla, nessuno si è preso la briga di controllare e di modificare.
Ma addirittura i motori di ricerca hanno preso come sottotitolo descrittivo , le nostre invenzioni fantastiche e provocatorie.

Voglio riportare una delle modifiche fatte per farvi capire l’assurdo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Dugenta ( comune di 2.667 abitanti della provincia di Benevento.)

Origine del nome

Da nuove ricerche storiche ( Qelle fatte dal bufalaio ) è emerso che il nome Dugenta, molto probabilmente deriva dal Duca di Genta che ebbe grande influenza nella valle Caudina.
A lui sono legate molte leggende, tra cui annoveriamo quella della così detta "Dugentona", che narra di una giovane donna, che a causa di un'infezione alle mammelle aveva implementato il suo giro seno in maniera enorme e quindi, quando fu vista dal conte, questi mosso a compassione pronunciò la famosa frase nell'antico linguaggio del posto "cu ste zinne a puveredda nun pote camminà indi a dugenta adda restà e a casa mia maggia purtà". Guarita la donna fu molto riconscente al conte e gliela diede.

Altra possibile origine del nome:

La tradizione racconta (altra bufala) che sull'attuale nucleo vi fosse una centro sannita col nome di Urbitania, e che, dopo un terremoto, fossero rimaste in vita solo duecento persone da cui il nome di Dugenta.

Bene, avete certo capito, che entrambi le ricerche sono una pure favole o meglio un enormi bufale, così palesi , che non c'è bisogno di uno storico, per capire che la Dugentona è una pura invenzione e che il terremoto non centra.

Però, immaginate, cosa accadrebbe, se un bambino, per una ricerca scolastica, dovesse fare una ricerca su Dugenta.
Quando poterebbe, alla maestra il lavoro svolto con una ricerca su Wikipedia,sarebbe come assistere, al classico film di Pierino(Con alvaro Vitali)
Ma immaginatevi se , come nella seconda bufala, dove si parla del terremoto , la bufala non fosse apparente, ma comunque subdolamente falsa, la notizia, passerebe di bocca in bocca, assumendo il crisma della verità, fino a che le origini si perderebbero e realtà e fantasia si fonderebbero irrimediabilmente.
Certo , questo nella storia è successo molte volte, e ci sono state tramandate come storia, pure leggende o falsi voluti, ma che nel 2007, si crei un sistema per rendere più confuso il confine tra verità e fantasia è sconcertante.

Comunque di bufale su Wikipedia ce ne sono tante, comprese quelle inserite da noi , ed allora ,vorrei lanciare una provocazione:

Dichiariamo ufficialmente aperta la caccia alle bufale.
Buon divertimento

3 commenti:

mar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mar ha detto...

La cultura è un patrimonio di tutti ma, bisogna stare attenti che chi immetta le informazioni sia in buona fede e sia competente.

Popper aveva ragione?


Però, immaginate, cosa accadrebbe, se un bambino, per una ricerca scolastica, dovesse fare una ricerca su Dugenta.

Lo scopo della maestra dovrebbe essere quello di educarlo a riconoscere meglio le fonti, la loro credibilità, e come accorgersi quando quest'ultima vacilla.
Le vere ricerche forse stanno davanti a noi tutti i giorni...


...cut...
realtà e fantasia si fonderebbero irrimediabilmente.

Nella storia è sempre stato il vantaggio del venticello dei calunniatori


....cut... ma che nel 2007, si crei un sistema per rendere più confuso il confine tra verità e fantasia è sconcertante.

i giovani sono più abili dei precessori per valutare con maggior attendibilità alcuni linguaggi moderni. Più si assottiglia il confine verità-bufala, più abili diventano gli spettatori. Ci cascano di più i "ritardatari" che non si sono potuti allenare a capirlo. Ma è il solito discorso tra i catastrofisti apocalittici e gli integrati, come da sociologica memoria delle riflessioni della comunicazione di massa (Cit. M.Livolsi)


Dichiariamo ufficialmente aperta la caccia alle bufale.

Educhiamo i ritardatari. Orwell 50 anni fa dimostrò come tutti i radioascoltatori USA erano in ritardo.

Saluti,
Mar

Riccardo Notte ha detto...

Vedo questo giusto commento solo ora. Il fenomeno non è nuovo, è stato registrato fin dagli esordi delle reti. Io stesso segnalai qualcosa del genere in un vecchio articolo apparso nel 1995 sulla rivista "Mass Media". Il problema ha a che vedere che i rapporti fra l'oralità e la scrittura e stupisce solo perché wiki è una enciclopedia, quindi una summa scritta e codificata del sapere. Con l'avvento della radio e della tv si verificò la rinascita dell'oralità, che Walter Ong definì "oralità secondaria", per distinguerla dall'oralità primaria, condizione noetica dell'umanità per quasi tutta la sua esistenza, fino all'avvento della scrittura. Però le reti hanno introdotto un genere di comunicazione che su basi nuove rafforza la psicodinamica della scrittura, ma mescolandola alla velocità: una fulminea rapidità comunicazionale che si avvicina alla istantaneità della parola, e del passaparola, tanto che si potrebbe parlare (e in effetti è stato fatto, ma non in questa accezione) di "oralità terziaria". Questo nuovo mix comunicazionale rende davvero arduo il problema del controllo dell'informazione, soprattutto dell'informazione che abbia dignità culturale. Però è anche una sfida, che stimolerà l'inventiva e che certamente incoraggerà la ricerca di nuovi sistemi di "autoriparazione".
Riccardo Notte