martedì 30 dicembre 2008

Quando i creativi tenevano la coda


Vi ricordate il film “Quando le donne tenevano la coda?”
Si saranno ispirati a tale capolavoro, i creativi della campagna della pellicceria Rosalba di Salerno.Vi ricordate il parlato del film? :“ Animala Bona ” Clavata io dare, per fare top top "
Appena visto, cotanta beltà, immediatamente mi sono tornate alla mente, molte simpatiche scene del film. Osservate bene la foto sembra, che la “povera” modella, sia piegata sotto il peso di chissà quale misteriosa forza.
Perché sfruttare sempre e così maldestramente il femminile?
Pensiamo al dolore ed alla sofferenza di quelle creature uccise non, da un antico cacciatore, per sfamarsi, ma da uomini senza scrupoli, con tecniche di stermini collettivo, di stampo Nazista, solo per la voglia di apparire, di signore che “Anmale Bone “ non sono più ( Poi ricordatevi che le pellicce non sono più di moda )
Eppure, Salerno è per volere di un “Grande Personaggio” città dei creativi.
Madonnina Mia Santa: Ma creativi di cosa?
Cammino per le strade e non vedo che brutture, affisse come manifesti pubblicitari, accendo la televisione e vedo spot, sulle emittenti locali, che fanno accapponare la pelle, ascolto qualche radio locale e devo cambiare immediatamente canale per non stare male:
come può essere Salerno al città dei creativi?
A me sembra, che sia, la città degli “ORRORI” ( di comunicazione s’intende)
Comunque, sperando che il nuovo anno, porti saggezza e creatività, mi auguro che a certi creativi cada la coda e che, possano scendere dagli alberi e divenire a tutti gli effetti uomini moderni.
Buon 2009 creativo.

domenica 21 dicembre 2008

L’infisso questo sconosciuto , De Santis e la “scoperta” della donna.




Piango, solingo piango.
Mamma mia quanto è brutta la foto che accompagna questo ORRORE DI COMUNICAZIONE.
Voglio proporla anche in dettaglio, per mostrare la sua squallida fattura.
Guardate le mani, che con un movimento spastico tirano su la maglietta , lo slip tirato giù in modo sconcio e artefatto , il senso di pena che sprigiona l’insieme. Sembra quasi una atto di violenza di costrizione. Chi può aver concepito una simile schifezza?
Chi pagherà i danni a questa povera ragazza che si è prestata come modella?
Siamo alle solite, cosa centrano gli infissi, con le donne che si svestono?
Basta con accostamenti da beceri film erotici degli anni 70.
Credo, che sia ora di finirla con l’uso improprio del femminile.
Non so se la ditta De Santis abbia incrementato le vendite con un simile ORRORE, ma invito anche questa volta le signore nello stare lontano da chi le vuole a tutti i costi scoprire.

giovedì 18 dicembre 2008

Finalmente la signora è partorita.


Incredibile, assurdo, inconcepibile.
Non posso credere, che i “ magici ” creativi, della Centrale del latte di Salerno, mi abbiano fatto un così gradito regalo per Natale.
Dopo dodici mesi di gravidanza (si vede che è una “ razza speciale” ) hanno fatto partorire la povera signora, che ha esposto il pancione sui manifesti della città, per tutto questo tempo. Vedi: http://orroridicomunicazione.blogspot.com/2008/01/la-centrale-del-latte-di-salerno-la.html
Ed ora, ci propinano, uno sculettante bambino, con tanto di pannolino. Con la solita inquietante scritta “ I REGALI “
ORRORE si vede solo il culetto e, come si sa, i pannolini in genere, contengono delle bellissime sorprese: tanta “ cacchina” fresca e puzzolente.
Che associazione magnifica, con il bianco latte, sparatutto se miscelato con del caffè.
Ma come possono venire in mente certe fantasie ?
Vorrei, che almeno quest’anno, i creativi di cotanto orrore, mi rispondessero.
Ma, sono certo, che resteranno in silenzio, tanto chi li smuove e che frega loro di critiche e commenti. Loro sono i sommi depositari della verità e della classe nella comunicazione.
Grazie per il regalo ed auguri, di un prospero 2009 ( a proposito, ma i soldini che spende la Centrale del latte di Salerno, sono soldini suoi o sono contributi pubblici? Sarebbe bellissimo che qualcuno ci desse questa informazione)

domenica 14 dicembre 2008

Pensiamo alla grande.


Siamo alle solite: L’uso inutile ed idiota del nudo femminile.
Non sono affatto un bacchettone o un moralista , ma a volte, si esagera veramente.
Mi vogliono spiegare, i creativi di questa campagna, cosa centra la “ povera” donna nuda , seduta simile a persona che defeca, con il : “ Pensiamo in grande “ ?
Legare l' immagine femminile, ad un multi sala, ed ad un centro commerciale è offensivo ed indecente. (poi se si chima Maxima è un capolavoro )
Ma vogliano, capire questi, pseudo creativi, che le donne non sono degli orpelli che si possiamo usare senza ritengno e senza rendersi conto, degli orrori che si producono e delle offese che si commettono?
Perché non è stato messo un uomo, seduto sul trono “ cacatorio “ se mai con la "Gazzetta dello sport "tra le mani ? Forse l’immagine sarebbe stata più credibile ed interessante!?
Perché non esiste un garante sulla “ demenza in pubblicità” ?
Perché tutti possono fare i comunicatori o peggio ancora i pubblicitari, senza superare, dei test psicoattitudinali , da cui si evince la loro sanità mentale?
Non lo sapremo mai!

Che cosa suderebbe se ?


Non potete, neanche immaginare, che allegria mi produce, questo “orrore di comunicazione”
Ma a chi,
volete che freghi , del colore dell’agenzia, ma soprattutto quale vantaggio reale ne riceve il cliente?
Poi, espresso come domanda, la comunicazione, oltre che essere ridicola procura grandi ed Amletici quesiti?
Chi mi spiega, cosa succederebbe se la ( TUA - eufemismo ? ) agenzia si colorasse di nuovo?
Per fortuna, mi dicono, che l’affissione di detta bruttura è durata molto poco.
Forse i clienti si sono preoccupati, dei nuovi colori ed hanno consigliato un “ Restauro completo” della mente dei creativi della campagna.
Che Dio sia lodato!

venerdì 12 dicembre 2008

Con la vecchiaia non si scherza …ma ?


In giro per la città, si vedono, le forma più bizzarre di comunicazione, ma una così strana ed inquietante , non mi era mai capitata.
Cosa vorrà mai dire? Chi sono i due, riprodotti? Perché su di un furgone?
Cosa sarà mai, la “Comunità famiglia Nazareth “?
Ho fatto delle ricerche, in vari “motori “ ma dei due personaggi ritratti, nessuna traccia.
Se, qualche, anima Pia, volesse darmi dei “numi”; sarei veramente lieto di ricevere delle corrette informazioni.
Non inserisco, questa immagine, negli ORRORI, lascio ai miei lettori, le considerazioni del caso.
Comunque, sinceramente, andando verso una età, mi auguro, avanzata, l’idea di finire in una comunità così, mi fa, sinceramente orrore.

venerdì 28 novembre 2008

Più che un orrore esprime tenerezza.


Ancora un Orrore segnalato da Antonio Bruno di Benevento .
Immaginate, per un attimo, la povera scimmia dopo la depilazione definitiva.
Chissà, se i creativi , di tale “ tenerezza”, hanno voluto giocare sul titolo del famoso libro dell’etologo Desmod Morris? Ricordate il titolo ?
“ La scimmia nuda “ per l'appunto!
Meditate gente Meditate…

sabato 22 novembre 2008

Più dell’orrore potè la geografia


Mi perviene questa segnalazione da Antonio Bruno della Strive di Benevento, che ringrazio di cuore.
È certo, un orrore di comunicazione, ma soprattutto una palese ignoranza in geografia.
Sarò clemente, non concederò un ORRIBILIS, ma inviterò gli autori ad andare a frequentare un corso serale per il conseguimento della terza media.
Così sapranno, che le montagne utilizzate, sono molto, molto lontane dal Sannio

venerdì 14 novembre 2008

Un orrore così, se vedo bene e non mi inganno, è da denuncia di oscenità.


Mi auguro che quello che vedo sia frutto della mia fervida fantasia , perché se, quello che vedo, è vero, siamo di fronte al candidato numero uno per l’ ORRIBILIS dell’anno2008
Povere donne, poveri uomini, se siamo caduti così in basso.

La farse del cambiamento, e del divertimento, suona come una minaccia, una perfida minaccia di qualcosa di orrendo, volgare, schifoso e ripugnante che sta arrivando.
Mi auguro che sia, una mia errata interpretazione visiva, e che quello ce si vede, sia un orecchio, con inserito un interruttore, per l’ascolto della musica, per gli amanti del silenzio, perché se così non fosse, sarebbe quasi il caso, di portare gli autori di simile orrore in tribunale.

venerdì 7 novembre 2008

Ancora una volta i cattivi maestri hanno colpito.


Purtroppo è dilagante, la mancanza di fantasia ed il cattivo gusto sono ovunque.
I cattivi maestri della campagna della “Centrale del latte di Salerno”
http://orroridicomunicazione.blogspot.com/2008/01/la-centrale-del-latte-di-salerno-la.html hanno colpito ancora. Dopo le “ Tette Mozzarella”(vedesi post http://orroridicomunicazione.blogspot.com/2008/07/lo-sapevo-lo-sapevo-che-i-creativi.html ) arriva ora “ la tintura per signore all’ultimo mese di gravidanza.”
Per favore, sommi creativi di detto orrore: cosa volevate dire?
Aiutatemi nel comprendere la vostra genialità
Comunque anche per voi, un meritato “ORRIBILIS”
Chissà chi vincerà la singolar tenzone, che proclamerà l’ORRIBILISMAXMUS 2008?

Sfida da incubo


Ricordate il titolo di un film horror “ Non aprite quella porta ”?
Questo ricordo deve essere sfuggito, ai creativi di questo “ORRIBILIS”.
Forse volevano solo invitare ad entrare.
Ma con che devastante effetto.
Prescindendo dalla grafica tremenda, il concetto espresso appare più come una minaccia, che un invito.
Chissà quante persone hanno varcato al soglia, vorrei realmente avere una risposata.
Il mio consiglio comunque resta: “ Non aprite quella porta ”

giovedì 16 ottobre 2008

Perquisiamoli, un orrore tratto da un Blog interessante


l'associazione nazionale antigraffiti, sponsorizzata con una sentita adesione sulla odierna newsletter di exibart online, invita i genitori a vigilare sulle attività artistiche metropolitane dei figli pubblicando il grafico che vedete a destra, a suo tempo (2006) uscito sul "pasadena star news" ad accompagnamento di un articolo sui locali graffitari – questa uscita provocò una quantità infinita di scherno ai danni del povero giornalista; il grafico è accompagnato da una solenne dichiarazione/invito: "APPELLO AI GENITORI. Se tuo figlio esce di casa vestito in questo modo è possibile che sia un writer: parlagli e spiegagli che imbrattare è un reato."
ora, in giro si vede una marea di adolescenti con felpe dal cappuccio sollevato sulla testa e zaino: tutti writer? che facciamo, perquisiamo? mi pare incredibile che i signori antigraffiti – il cui assunto di base trovo condivisibile, finché si tratta di distinguere tra uno sgorbio e un'opera di banksy: è una distinzione molto facile da mettere in atto – mi pare incredibile, dicevo, la serietà con cui pubblicano questo disegno veramente ridicolo accompagnato da un invito altrettanto ridicolo, insopportabilmente pomposo. forse sarebbe bene proporre agli incontinenti della bomboletta un bel diario personale, ampio, con tanto spazio per scrivere e disegnare, nella speranza di spendere meno dei 750 milioni di euro preventivati per togliere tutta la monnezza su tutti i muri; o addirittura una serie di bei libri con cui occupare il tempo, accompagnando en souplesse questi giovani nel percorso virtuoso da writer a reader. ma, per favore, lasciamo in pace i portatori di felpe

Tratto da

Ecco un vero orrore di comunicazione "I am Happy"@Controsenso



Mi perviene una e-mail,che devo dire ,mi rende felice.
Di solito sono io che vado alla ricerca di orrori.
È difficile che gli orrori vengano a me.
Mi chiedo e vi chiedo, cosa diavolo vuole dire, questo stano disegno
Contro senso si ma…di cosa
Non mi raccontino le solite balle sull’accendere attenzione, incuriosire, creare patos.
Sorrido di felicità per il regalo ed ancora una volta ed assegno un nuovo e meritato “orribilis”

lunedì 13 ottobre 2008

Credo di vivere in un altro mondo


Certo nel sentire la “ televisione”, in special modo programmi, che sono linguisticamente la contraddizione di se stessi, ovvero i vari “ verissimo” e similari , che tutto dicono, tranne la verità, ammesso, che esista, o non sia solo la negazione di se stessa , come diceva l’autore di Amleto, io vivo su un altro pianeta.
Mi muovo molto, in questa Italia in crisi, convulsa, maleducata e tracotante, cafona e disorientata ma di quello, che descrivono, i suddetti programmi non trovo nulla.
Sentivo dire, che oggi, gli uomini sono diventati tutti, frequentatori assidui di palestre e centri estetici , consumatori di “cremine” e “cremone”, affezionati ai massaggi di tutti i tipi e di ogni categoria, e soprattutto clienti privilegiati dei chirurghi estetici.
Tutti protesi alla bellezza ed alla perfezione fisica. Ormai se non sei “Bello” non c’è speranza che tu possa fare qualcosa nella vita.
Mi sono preoccupato molto, visto che sono di quelli , che odia le palestre il ballo e soprattutto la moda e i centri estetici; non sono mai ricorso alla chirurgia estetica e certamente non compro capi firmati , anzi li detesto.
Mi sono guardato intorno, e, meraviglia delle meraviglie, nulla di quello che avevo sentito si è palesato ai miei occhi: gente brutta, soprattutto i maschietti, sciatti con prevalenza di adipe debordante, calvi, (avete visto quanti calvi ci sono in giro, non sarà mica colpa di Cesare Ragazzi) la prevalenza bassi e goffi che rivelano certamente la non frequentazione di un corso di portamento.
Sono rimasto sorpreso, ho pensato, che era colpa delle mie “ basse “ frequentazioni, poi, ho cominciato nel pensare ai vari uomini di potere, ed allora, giuro mi sono venute le lacrime agli occhi :li avete presenti i vari personaggi del gota Italiano, non voglio fare nomi ma, scusatemi, sono tutti brutti, goffi, panciuti e piuttosto anziani.
Mi sono soffermato anche sui personaggi noti ed importanti del mondo dello spettacolo: Dio che sconcerto: Maurizio Costanzo, Bruno Vespa, Emilo Fede, Magalli, Pupo, Frassica tutti bravissimi ma non palestrati, anzi sinceramente brutti.
Allora ho tirato un sospiro di sollievo è mi è venuto in mente Plutarco con il suo “ Mondi paralleli ” ed allora ho capito: Scusate vivo in un altro mondo.

sabato 11 ottobre 2008

La Tecnica


Vi segnalo, amici un simpatico orrore.
Devo dire che sono in dubbio se dare l’ "orrbilis" all’immagine o alla frase che accompagna l’immagine.
Sarei, contento, se i creativi, che hanno partorito simile abominio, volessero cortesemente spiegare cosa vuole dire: ” Filosofia all’ insegna di cose preziose. ”
Non chiedo una dissertazione sul tema, ma una semplice spiegazione dell’utilizzo dell’italiano.
Poveri Noi , umili mortali, di fronte a cotanto ingegno “ chiniam la fronte al massimo fattore”
L’immagine poi, merita una riflessione dolorosa.
Immaginate, il dolore prodotto, dal pennino di una stilografica sulle labbra.
Case da De Sade ed emeriti compagni. Ma che volete farci, la Tecnica è la Tecnica.
Scusate se è poco.

venerdì 10 ottobre 2008

Un sentito ringraziamento alle Iene


Volevo ringraziare la redazione delle Iene per il servizio andato in onda nell'ultima puntata della settimana scorsa. Non so se sia stato l'ispiratore dell'idea ma comunque sono contento lo stesso. Infatti nel simpaticissimo servizio è stato messo in pratica quello da me ipotizzato nel post relativo alle nuove norme sulla prostituzione. Mentre per me era solo un'ipotesi loro, con i potenti mezzi messi a disposizioni dalle Mediaset, hanno reso pratico il mio pensiero. Una splendida e notevolmente dotata loro inviata, si è vesista con indumenti tratti da costumi di scena di famose trasmissioni televisive tra cui la rinomatissima e osannata Drive In.
Con queste divise ha atteso in vari luoghi della città l'arrivo di un'amica. Come prevedevo è stata, non solo avvicinata da una voltante della polizia, ma arrestata ben tre volte per istigazione alla prostituzione. Allora cari legislatori, cara Mara Carfagna (proprio tu), come ci vogliamo regolare? Mandiamo i carabinieri a fare una retata di veline, letterine, paroline e così via o lasciamo in pace queste povere "puttane" capendo che il vero problema sono i clienti? Nessuno si pone l'interrogativo di "ma chi va a puttane"?
Carissime Iene, come sarebbe bello se fosse possibile un servizio sui clienti delle puttane. Quello si sarebbe interessante, quello si sarebbe istruttivo. Ed allora...

martedì 23 settembre 2008

Arrestiamo cubiste, veline , ragazze immagine e forse anche molte dive della TV


Che tristezza, se penso che la legge è stata voluta da personaggi, di un mondo, legato alla diffusione di programmi immorali come quelli proposti da “Maria De Filippi” ed allo sfruttamento offensivo dell’immagine femminile.

Cosa vuol dire abbigliamento proteso ad adescare un uomo?
Che differenza c’è con quello che indossa una partecipante al concorso “veline” che viene per giunta inquadrata dal basso, con una povera “meretrice da strada” forse solo il prezzo, del vestito s’intende.
In un mondo dove il “ Puttanesimo “ è dilagante questo bigottismo da quattro soldi mi spaventa.
Se navigate in internet, vi accorgerete come di siti di escort, (puttane moderne) ve ne siano a decine.
Il nudo è dilagante e la pornografia è sovrana. La parola più digitata è sesso e gli adescamenti avvengono on-line.
Povere ragazze, sfruttate, disgraziate per scelta di vita, ingannate, violentate e ora anche soggette a insindacabili commenti di bacchettoni, che nel loro abbigliamento, vedono immoralità e mal costume.
Ma signori miei, i “clienti” questi maschietti puritani e perbene, chi li conosce, dove sono?
Sono milioni nell’ombra, tutti ben educati e puliti che buttano il preservativo in strada, dopo aver consumato, con quella donnaccia, che ora vogliono pure vestita da suora.
Siamo tutti degli ipocriti puttanieri, diamo “dell’untore” alla ragazza che lavora in strada, però guardiamo “ Sex in the city” (che meraviglia ! ) e facciamo andar le nostre figlie, in discoteca vestite da mignotte e le mandiamo ai concorsi di bellezza (sagre della gnocca) ad esibirsi come vacche al mercato del “ quarto di lombo”.
“Madonna mia” e non mi riferisco certo alla cantante, aiutami tu, nel sopportare tanta ingiustizia e tanta ipocrisia.
Giuseppe Maria Galliano
http://notizieinrete.blogspot.com/2008/09/dobbiamo-arrestare-cubiste-veline-e.html

domenica 27 luglio 2008

A volte si sorride, invece ...


Come è tiste questa scena !
Non è un gioco, quante volte ,nella realtà , basta cambiare angolatura per vedere, punta di vista diversi?
Per una ,volta voglio, essere coccodrillo e guardare il mio album di ricordi

sabato 26 luglio 2008

A prima vista sembrava un orrore...


Poi, gurdando bene, noi vecchi lettori di Paperino ,abbiamo avuto una risposta che aspettavamo da sempre.
Meditate gente, meditate.

venerdì 25 luglio 2008

Questa volta scrivo di cose serie

Mi perviene dal mio caro amico giornalista Ilario D’amato notizia di un’incredibile “orrore” , che si sta perpetrando a danno di molti malati.
Avete mai sentito parlare della “Nuova Medicina Germanica”creata dal teologo ed ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer?
Mi auguro di no.
Quando, mi è stata esposta, la teoria del ““Programma Speciale, Biologico e Sensato” pensavo di stare parlando con dei folli, privi di ogni qualsiasi conoscenza scientifica invece no, erano convinti,assurdamente convinti.
Mai, sentite tante imbecillità, messe insieme ,raccattando da varie teorie olistiche e pseudo religiose.
Credevo che simili cretinate, non potessero minimamente, fare presa in una società smaliziata come la nostra.
Mi sbagliavo
Sono molti i disperati, che si aggrappano, a simili bestialità (mi scusino le bestie).
Ora lascio spazio all’amico Ilario al quale, mi associo da oggi, nella guerra contro così grande "orrore".

«Hai la leucemia? Che fortuna! Così dice una teoria inventata negli anni Ottanta dal teologo ed ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer

Vuol dire che stai guarendo da un tumore alle ossa dovuto ad un’eccessiva svalutazione di sè».Eh già. Stupidi noi a preoccuparci di inezie come tumori, leucemie e via ammalando.

Perché in realtà le malattie rispondono ad un preciso “Programma Speciale, Biologico e Sensato” della natura. Il tumore al polmone, ad esempio, è dovuto al conflitto relativo alla paura di morire, ed il suo scopo è quindi quello di «aumentare la superficie alveolare per migliorare lo scambio di ossigeno, prendere più aria e quindi sopravvivere». Virus e batteri? Sono nostri amici e non vanno combattuti. Per risolvere un carcinoma allo stomaco basterebbe inghiottire al più presto un pugno di batteri della tubercolosi.
Non ci credete? Fate bene. Ma in tutta Italia sono centinaia le persone che si rifanno a questo tipo di teoria pseudo-medica, chiamata “Nuova Medicina Germanica”. Una teoria inventata negli anni Ottanta dal teologo ed ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer, papà di quel Dirk Hamer colpito a morte nel 1978 da una fucilata di Vittorio Emanuele di Savoia nei pressi dell’isola di Cavallo. Dopo la morte del figlio gli viene diagnosticato un tumore al testicolo, e poco dopo anche alla moglie viene scoperto un tumore al seno. Per Hamer non c’è dubbio: a scatenare i tumori è stato lo shock della perdita del figlio. Ipotizza che il tumore al testicolo serva per procreare maggiormente, e quello al seno risponde all’esigenza di allattare un nuovo figlio. La “conferma”, per così dire, arriva dallo stesso Dirk che gli appare in sogno. Ormai è fatta: la sua diventa una “Medicina Sagrada” e chiama il suo libro “Il Testamento” consegnatogli in una visione onirica dal figlio. Però per maggiore sicurezza si fa asportare chirurgicamente il testicolo. Anche sua moglie è un medico: «è stata la mia prima paziente», dirà più tardi. E infatti dopo poco muore.
Ci sarebbe da ridere di fronte a tali palesi assurdità, se non fosse che sono centinaia le morti ascritte a questo tipo di “medicina”. Attualmente il pubblico ministero Renza Cescon sta indagando su tre pazienti deceduti dopo aver seguito tali “cure”: uno di loro era un ragazzo di appena 21 anni affetto da linfoma di Hodgkin che -secondo le perizie di parte- si sarebbe potuto salvare se curato in tempo. Soprattutto, se curato davvero. Perché la leva emozionale su cui fanno perno questi moderni santoni è quella dell’autoguarigione: dal momento che la malattia è una risposta positiva del nostro corpo, va solo assecondata senza paura. Già, la paura. Perché giustamente ci si può chiedere perché allora questi pazienti muoiono. Tutti, senza eccezione. Eh, ma la colpa è dell’ambiente circostante, dei parenti che non credono alla “Medicina Sagrada”, ai medici “ignoranti” che terrorizzano il paziente. Già, perché lo scopo primario dei terapeuti è quello di tranquillizzare il malato. Il tumore ha schiacciato i nervi e ha paralizzato tutto il corpo? “Evviva”, direbbero. Significa che si sta andando verso la risoluzione del conflitto. Poi andrà tutto meglio. Poi. Ma nessuno arriva a vedere mai quel “poi”. E quando muoiono -perché muoiono, tutti, senza alcuna eccezione- la colpa è stata dei familiari. Che paralizzati dal terrore e dalla vergogna accettano questo enorme macigno. Ecco perché quasi nessuno denuncia questi sciamani.
In Italia vi sono due “scuole” legate alle teorie di Hamer. La prima fa capo ad un ex barista svizzero, tale Marco Pfister, che insieme ad alcuni medici -già, e non sono nemmeno pochi- ha fondato l’Associazione Leggi Biologiche Applicate, con la quale tiene corsi a pagamento in tutta Italia, pubblica diversi libri ed effettua anche “visite” ai malati che chiedono il suo aiuto. Le cose vanno però maluccio da quando recentemente è stato “scomunicato” dal suo Vate che l’ha inserito all’interno di una cospirazione ebraica mondiale. Ah, già. Dimenticavo. Per Hamer la sua “Medicina” viene osteggiata dagli ebrei, che però la usano in gran segreto e condannano coscientemente i non-ebrei a questo moderno Olocausto, come in una specie di rivincita. Visto che in Germania la giustizia è un pelo più attenta sulle affermazioni antisemite, Hamer attualmente è latitante (probabilmente è a Sanderfjord, in Norvegia) perché accusato di “incitamento all’odio razziale”. La seconda corrente fa capo a Fabrizio Camilletti ed alla moglie, la dottoressa Daniela Carini. Anche in questo caso internet è infestata da dichiarazioni entusiasmanti e promesse di guarigione che oscillano tra il 95 ed il 98% per tutte le malattie. Ovviamente per scoprire tutti i segreti di questa medicina osteggiata dalle multinazionali del farmaco e dai soliti ebrei ci vogliono lunghi -e costosi- corsi. A pagamento, s’intende.
Negli anni Ottanta Hamer ha perso la sua abilitazione medica perché i pazienti che “curava” nella sua clinica morivano tra atroci sofferenze, visto che parte integrante della “cura” consiste nel non somministrare assolutamente la morfina, preferendo impacchi di ghiaccio, caffè, vitamina C, coca-cola, ribes nero. Così è stato “curato” V.P., un 55enne di Biella morto l’anno scorso a causa di un tumore al cervello. Anzi, chissà di cos’altro sarà morto, visto che per la “Nuova Medicina Germanica” il tumore al cervello non esiste, così come non esistono metastasi, Aids e via complottando. E come lui sono morti Domenico Mannarino, Maresa L. e decine di altre persone che -purtroppo- oggi non possono essere qui a testimoniare di essersi sbagliate, al contrario dei tantissimi anonimi che sulla Rete millantano guarigioni prodigiose. Tanto miracolose quanto indimostrate, ovviamente. Per questo sul sito www.dossierhamer.it ho raccolto una enorme quantità di dati utili a confutare seriamente queste cialtronate. Perché anche se sono imbecillità da guinness dei primati hanno comunque forte appeal verso chi è disperato ed inerme di fronte alla malattia. E compito primario degli addetti ai lavori dev’essere quello di avvertire queste persone del pericolo che corrono: poi ognuno decida liberamente, ma sulla base di informazioni corrette e non di mera pubblicità.
Ilario D’Amato

ilario.damato@dossierhamer.it

http://www.dossierhamer.it/

martedì 22 luglio 2008

Lo sapevo, lo sapevo, che i creativi della campagna pubblicitaria della “Centrale del Latte di Salerno” sarebbero stati dei cattivi maestri.


Puntualmente è accaduto!
Ieri, un amico giornalista, quelli seri, d’assalto, con la mosca sotto al naso , conoscendo la mia passione per gli “orrori di comunicazione” mi ha portato una chicca.
Cosa direte voi?
L’immagine che correda questo post.
Sono pochi i commenti possibili, pensate, che da principio, ho creduto che fosse uno scherzo fatto
dal mio amico, poi guardando bene, mi sono dovuto rendere conto che era vero.
Ed allora, è stata come un’illuminazione, ho capito, ho collegato.:
ve la ricordate quella “ campagna pubblicitaria”, che ha invaso Salerno?
Presente su ogni mezzo, dagli autobus , ai manifesti giganti alle locandine. (mamma mia, quanti soldi saranno stati investiti? Speriamo tutti aziendali e non finanziati da qualche ente pubblico compiacente)
Ovunque ti giravi, eri costretto a vedere quella, povera donna nuda, ed in cinta, con un fiocco azzurro a mo di uovo di pasqua, con tanto di fiocco sul ventre. con scritte deliranti del tipo “il Nostro” o “ I Regali” .
Poveri Noi.
Sono nato in anni , che mi hanno permesso di vivere il sessantotto , e , devo dire, che le femministe non mi erano particolarmente simpatiche , ma vedendo un simile uso del femminile, della maternità del nudo, ho sperato tanto che tornassero e che andassero a trovare i creativi autori di tanto “ miracolo di sensibilità”.
Su questo Blog ho già dedicato un capitolo a questa campagna , ma non mi sarei aspettato che potessero essere gli iniziatori di un nuova moda:
La donna da mangiare, da usare da consumare , da cui avere al sorpresa, non celata sottile subliminale comunicazione, tipica della comunicazione consumistica, ma palese, ostentata , vera, brutale.
Ed ecco i risultati: l’immagine che vedete.
Non c’è molta differenza tra l’insegnamento prodotto dai “cattivi maestri” ed il risultato ottenuto da i creativi della “Festa della mozzarella e del prosciutto.”
Anche in questo caso. la donna è portatrice di latte, che guarda caso, si è trasformata in mozzarella sostituendosi, in una mirabile metafora. al seno.
Lascio a voi miei fortunati estimatori di Orrori, di pensare dove sia il prosciutto, e di quale uso si possa, fare oltre che, palesemente affettare e mangiare con dell’ottimo pane (scusate avrei voluto cambiare una vocale, ma sarei potuto, essere scortese)
Giuseppe Maria Galliano

sabato 12 luglio 2008

Come siamo ridotti male, comunichiamo con un fumetto e diventiamo padri

con avviso telefonico.
Che ormai la comunicazione interpersonale, si sia ridotta al minimo è un dato scontato, ma che si dovessero usare, i cartelli, come nei fumetti, con scritto “Bla Bla” per comunicare è veramente drammatico.

O, peggio ancora , che si dovesse comunicare, una paternità tramite telefono, a padri devastati, che vagano o riposano, in un ambiante post moderno, da incubo da “giorno dopo” , per poi vederli correre, verso una ignota meta, nel peggiore degli incubi Felliniani, gridando al nulla il loro essere divenuti padri.
Ma di chi? Perché? Quale futuro per questo povero figlio o figlia, che verrà al modo in questa terra, ormai ridotta al silenzio e alla mortificazione della parola.
Non si dialoga più, non ci si comprende più, la Babele mediatica ha confuso i linguaggi ed ormai se si dice “no” gli altri comprendono “si” e viceversa . Si urla, si sbraita, si accavallano le voci in una confusione totale.
Ma li avete mai ascoltati, i ragazzi, quando conversano tra di loro?
“Amò” è la parola più ricorrente, appaiono tutti, come personaggi di un film di Verdone, caricature di se stessi, inconsapevoli buffoni, che raccontano concetti che neanche conoscono.
Frasi banali, scontate, stereotipate, sempre le stesse , in una monotona cantilena, da nord a sud con la sola variante, di dialettali interpretazioni.
Grazie alla televisione, alla massificazione dell’informazione , che più delle volte è disinformazione, si è prodotto un gigantesco lago di melma, fatto di parole perdute e concetti ormai putrefatti.
Non si legge più, il libro è divenuto un oggetto misterioso, destinato a sacerdoti di un culto misterico e ermetico i cui adepti, si chiamano tra loro” lettori” nascondendosi per non essere individuati ed essere sbeffeggiati ,derisi per la loro non modernità.
La scuola è sempre più devastata e prepara sempre meno:
ma li avete visto i professori? Si fa per dire “professori”, demotivati, ignoranti, disinteressati ed arroganti, burocrati che passano il loro tempo, nel compilare moduli, creati da un sistema politico che , invece della cultura , vuole solo l’imbastardimento delle masse.
Quanti giovani che valgono, sono sati rovinati da questi “beoti”chiamati docenti.
Incapaci di capire, incapaci di andare oltre , capaci solo l’attendere il fine mese, per prendere l’agognato stipendio, che solo uno stupido sistema, permette di erogare senza alcuna verifica sulle capacità del così detto “docente.”
Ma vi ricordate l’etimologia di docente? Come siamo lontani dal suo significato reale.
Per fortuna, la vita , fuori dalla scuola è un’altra cosa, ed ho visto premiare, quei giovani che ha malefica scuola aveva marchiato.
Ho visto, chi andava male, perché non capace di eseguire un noiosissimo ed inutile scrittura in “Basic”, per poi divenire , titolare di aziende che operano nel “mondo vero dell’informatica” divenendo, grandi posizionatori web e conoscitori dei segreti dei sistemi di sicurezza delle reti.
O giovani che, troppo vivaci e chiacchieroni, periodicamente venivano, messi fuori dalla porta, che collezionavano rapporti, poi divenire dei grandi direttori commerciali di multi nazionali e che ora fortunatamente, guadagnare cento volte di più, di quel professore che non aveva capito niente e che ora si gode la sua meritata pensione immune dalle conseguenze dei disastri prodotti.
Ma non esiste un reato di “falsa docenza” e quindi nessuno purtroppo li potrà perseguire.
Ma per fortuna, esiste una giustizia divina, e prima o poi qualcosa cambierà.
Altrimenti ci ritroveremo tutti, con i nostri fumetti a fare “Bla Bla” ed urlare al mondo la nostra paternità dopo una laconica telefonata.
Giuseppe Maria Galliano

martedì 1 luglio 2008

Scusate ma le veline e le velone in fondo casa fanno?


Perché ha scatenato tanta perplessità la notizia della bimba di dodici anni che vendeva le sue foto piccanti ai suoi coetanei?
Non è forse il modello educativo ,che ormai da tempo, la nostra amata televisione ci sta mostrando. Ed allora perché ci meravigliamo?
Anzi voglio complimentarmi con questa bambina che ha capito tutto della vita e di come funzionano certe cose.
Siamo così’ ipocriti e falsi, da vedere “veline” (sculettanti cretine) che poi faranno i calendari che noi bigotti signori di mezza età andiamo a comprare; vedere il trattamento sadico che viene riservate in prove a sfondo erotico in programmi come “Ciao Darwin”; godere all’esibizione della “Melita” di turno in un” Lucignolo” che ormai farebbe bene ad andare in pensione e poi scandalizzarci per la piccola “imprenditrice”?
Che differenza c’è? L’età,mi risponderete, rossi in volto per l’offesa e l’onta subita.
Ma l’avete mai vista la pubblicità rivolta ai bambini?
Ammiccante, allusiva, scandalosamente mirata nel far capire che tutto si può comprare e che il lusso e la firma del capo o delle scarpe sono essenziali per ottenere al felicità ed il riconoscimento del gruppo. Ed allora cosa volete, benpensanti, beceri e bigotti ?
Bisogna premiarle bambine così, dare loro la possibilità di emergere , di mostrare subito chi sono e quanto vale il loro scoprirsi.
Pensiamoci bene, con questa, piccola attività la bimba imprenditrice, guadagnava tanto da indurre sospetto per i capi comprati, e questo, solo con coetanei, che a meno di non essere figli di ricchi petrolieri , non potevano permettersi che pochi euro.
Immaginate cosà farà da grande questa giovane e valente ragazzina.?
Le auguro di essere di più di Cicciolina, Moana e Tante altre.
Una cosa è certa, le citate, hanno avuto bisogno di Schicchi, la nostra eroina ha fatto tutto da sola. Complimenti, veri complimenti.


lunedì 24 marzo 2008

Il futuro non ha età


Il futuro credo che non ci sia, per i creativi di questo “Orrore” A parte per una impressionate rassomiglianza con “Fantozzì , che certo non rappresenta uno scenario di vita auspicabile ), trovo sconcertante e sgradevole l’ immagine in bilico tra la il banale ed cattivo gusto.
Lasciamo i bambini da una parte ed i vecchi da un’altra, sovrapporli non aiuta nessuno anzi incute un forte senso di tristezza.
Auguri e buona pensione

mercoledì 12 marzo 2008

La signora voleva i contanti e noi …



Credo che queste due immagini pubblicitarie del Banco Metallo Italiano S.p.a. meritino un “ORRORE AL MERITO” volgare, offensivo, indegno, credo che non ci sia altro da aggiungere.
Se ci fosse un garante della comunicazione visiva dovrebbe mettere un immediato provvedimento di espulsione dei creativi che si sono macchiati di tanta nefandezza.

mercoledì 5 marzo 2008

Che Dio ci aiuti, quella maschile dove è?


Che la tecnologia sia maschio o femmina è davvero un amletico dilemma.
Perché bisogna usare questi abominevoli parallelismi?
Cosa centra le femminilità della tecnologia con i servizi che essa può rendere alle donne?
Impietosa forma di comunicazione.
Dopo la “donna regalo” della centrale del latte di salerno, ci mancava la tecnologia femmina
Poveri Noi
Domanda: Ma quella maschile dove è?

mercoledì 9 gennaio 2008

La Centrale del latte di Salerno: La donna come regalo?


Se fossi donna mi sarei offeso e non poco.
Ma anche da “ maschio” mi indigno.
Perché questo abominio:
la donna con la sorpresa?
La donna come regalo?
La donna che produce latte? (infatti si legge “ Il Nostro”)
Ma spiegate, cortesemente,"ideatori di cotanta beltà" cosa avete voluto dire?
Vi prego donne, mamme, madri, sorelle, diffidate da chi vi vuole impachettare , come un regalo e vi considera da “mungere”.

Primo ORRORE dell'anno al CEPU


Ho deciso da questo anno di scrivere il meno possibile e di lasciare alle immagini la possibilità di raccontarsi da sole.
Il primo ORRORE va al CEPU
Cosa penseranno quei “cretini” che si sono laureati con 110 e lode studiando da soli ed ora hanno difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro?
Cosa avranno voluto raccontare i ”creativi” che hanno concepito l’immagine che vedete?
Mi vergognerei se fossi stato ripreso con aria da “XXXX”(censura)
Cosa penserà il genitore che ha speso milioni per far laureare il figlio e poi vederlo così?
Cosa non si fa in Italia per un “dott.”

martedì 1 gennaio 2008

Auguri di Buon 2008 con tanti orrori ci comunicazione da mostrare

Scusate il periodo di fermo del BLOG
Riprenderemo presto e con maggior vigore le nostre punzecchiature.
La prossima “vittima “ sarà il CEPU seguito a ruota dalla Centrale del Latte di Salerno
Torneremo poi nello scrivere di “quelli che nascono con l’arte del matrimonio” e molto ancora...
Per un “magnifico 2008
Dimenticavo:
Avete visto poi se il decreto legge sulla sicurezza è passato?
Ai posteri l’ardua sentenza