martedì 22 luglio 2008

Lo sapevo, lo sapevo, che i creativi della campagna pubblicitaria della “Centrale del Latte di Salerno” sarebbero stati dei cattivi maestri.


Puntualmente è accaduto!
Ieri, un amico giornalista, quelli seri, d’assalto, con la mosca sotto al naso , conoscendo la mia passione per gli “orrori di comunicazione” mi ha portato una chicca.
Cosa direte voi?
L’immagine che correda questo post.
Sono pochi i commenti possibili, pensate, che da principio, ho creduto che fosse uno scherzo fatto
dal mio amico, poi guardando bene, mi sono dovuto rendere conto che era vero.
Ed allora, è stata come un’illuminazione, ho capito, ho collegato.:
ve la ricordate quella “ campagna pubblicitaria”, che ha invaso Salerno?
Presente su ogni mezzo, dagli autobus , ai manifesti giganti alle locandine. (mamma mia, quanti soldi saranno stati investiti? Speriamo tutti aziendali e non finanziati da qualche ente pubblico compiacente)
Ovunque ti giravi, eri costretto a vedere quella, povera donna nuda, ed in cinta, con un fiocco azzurro a mo di uovo di pasqua, con tanto di fiocco sul ventre. con scritte deliranti del tipo “il Nostro” o “ I Regali” .
Poveri Noi.
Sono nato in anni , che mi hanno permesso di vivere il sessantotto , e , devo dire, che le femministe non mi erano particolarmente simpatiche , ma vedendo un simile uso del femminile, della maternità del nudo, ho sperato tanto che tornassero e che andassero a trovare i creativi autori di tanto “ miracolo di sensibilità”.
Su questo Blog ho già dedicato un capitolo a questa campagna , ma non mi sarei aspettato che potessero essere gli iniziatori di un nuova moda:
La donna da mangiare, da usare da consumare , da cui avere al sorpresa, non celata sottile subliminale comunicazione, tipica della comunicazione consumistica, ma palese, ostentata , vera, brutale.
Ed ecco i risultati: l’immagine che vedete.
Non c’è molta differenza tra l’insegnamento prodotto dai “cattivi maestri” ed il risultato ottenuto da i creativi della “Festa della mozzarella e del prosciutto.”
Anche in questo caso. la donna è portatrice di latte, che guarda caso, si è trasformata in mozzarella sostituendosi, in una mirabile metafora. al seno.
Lascio a voi miei fortunati estimatori di Orrori, di pensare dove sia il prosciutto, e di quale uso si possa, fare oltre che, palesemente affettare e mangiare con dell’ottimo pane (scusate avrei voluto cambiare una vocale, ma sarei potuto, essere scortese)
Giuseppe Maria Galliano

3 commenti:

darric ha detto...

Non voglio esprimermi sulla mercificazione della donna. Ormai in pubblicità si fa anche di peggio. Volevo sottolineare l'assenza di creatività in una campagna destinata a colpire (e probabilmente con successo)un target composto dal popolo minuto.
Più che altro è triste che si faccia della comunicazione pubblicitaria senza idee innovative. Ma questo, forse, non si può certo chiederlo per una sagra a Pizzolano, con tutto il rispetto per le 500 anime che abitano il simpatico paesino.

aa ha detto...

gentile galliano,

grazie per questa grande chicca, sono collezionista anch'io. inserirò la foto e il link del post sul mio blog, se non le dispiace.

Notizie in Rete ha detto...

Il punto è che i cattivi maestri non sono loro, ma i creativi della campagna della centrale del latte di Salerno