lunedì 5 settembre 2011

Avete idea di quanti proiettili vengano sparati dalle 20 alle 24 su tutte le reti televisive?

Avete mai fatto un conteggio di quanti omicidi si vedano in televisione ogni sera? Avete idea di quanti proiettili vengano sparati dalle 20 alle 24 su tutte le reti televisive? Avete idea di quanti litri di sangue si sono versati sempre nello stesso tempo ( sempre in televisione) e quanto esplosivo è stato fatto brillare? Centinai di rapine, sequestri di persona , stupri e atti di terrorismo , sono i protagonisti indiscussi delle serate televisive italiane. Senza contare poi la diffusione di virus letali, i dirottamenti aerei e operazioni truculente per malattie incurabili di cui si ci può ammalare solo se si è fatto un bagno in uno stagno della Papua Nuova Guinea. La vita raccontata seralmente è terribile, si muore in modo tragico, nella indifferenza assoluta di chi guarda che continua a cenare o bere la sua bibita preferita. Ormai la morte violenta è divenuta la normalità e ci sembra che tutto sia così semplice e lineare. Si spara, si uccide, si tortura e poi si cambia canale dove un essere umano, generalmente una donna, bella e denudate ,aspetta con ansia le decisioni del suo aguzzino . Ma come diceva il compianto Corrado ( quello della vera corrida , non i suoi scadentissimi emuli ) e non finisce qui, ora si vedono anche angeli assatanati, chiaroveggenti che dialogano con i defunti come se fosse la cosa più normale del mondo, lotte tra diavolesse e diavolacci , disgraziati perduti su di un’isola di cui non si sa niente ,se non quello di essere frutto di un autore seriamente malato di paranoia. Immaginate se un popolo di alieni, lontano qualche anno luce da noi, incominci nel ricevere le nostre trasmissioni televisive, cosa potrà avere come indicazione sul nostro modo di vivere? Sono convinto che scriverebbero sulla loro mappa del cosmo --TERRA ( o come la chiameranno loro ) :Pianeta inospitale e pericoloso, con chiari sintomi,degli abitanti, di delirio collettivo dilagante. Da tenersi a debita distanza.

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