martedì 29 maggio 2007

Il caso Dallas The Original


È un caso veramente singolare che non pochi dubbi mi ha prodotto.
Ultimamente in città (Salerno) sono apparsi dei manifesti a dir poco sconcertanti di una ditta di Solfora (Avellino) che, presuppongo, produca abbigliamento in pelle.
Il manifesto 6x9 recitava in un dialetto tra il napoletano e l’italiano, la farse che di seguito riporto:
“Siamo venuti, abbiamo aperto la nostra attività, ma voi non vi siete degnati di venire ed allora no abbiamo pensato di metterla in saldo., ma neanche siete venuti,ci siamo adoperati a mettere prezzi sottocosto ma niente..”
Il tutto corredato da una orribile immagine di un ragazzino che con gergo giovanile si chiamerebbe
“Napulillo” e che ,noi di una certa età chiameremmo semplicemente cafone.
I capi prodotti dalla su citata, ditta sono a dir poco strani, sia per colore che per foggia (spiccano i leopardati ed i colori scioccanti) che sono molto graditi proprio alle persone come quella ritratta sul manifesto.
Ed allora mi è venuto un dubbio. Oltre le lacrime per la disperazione che trasmette il messaggio.
Stavo forse assistendo ad un capolavoro di comunicazione.
Chi pratica il mio mestiere, ben sa ,che una comunicazione deve essere, mirata ad uno specifico target e deve parlare la lingua del mercato obiettivo.
Ed allora Bingo.
La situazione è perfetta se i creativi che hanno curato la campagna, (ammesso che ci siano o come capita spesso da queste parti, il titolare stesso, si sia improvvisato comunicatore.) hanno voluto raggiungere il target rappresentato dal ragazzini ritratto.,muovendo la compassione dei potenziali clienti, i quali certamente vorranno fare un’offerta ,per non far chiudere l’attività appena aperta, aumentando crisi e disoccupazione.
Ma ,se invece non è frutto di specifica ricerca , ma solo casualità, e la comunicazione era rivolta a tutti,o ad un target diverso, credo che siano meritori di un ORRIBILIS di primo livello.

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