Quello che trovo più offensivo è che ad essere sbattuto in faccia ai passati (se parliamo di cartellonistica stradale) o ai lettori non è l'immagine di una donna senza veli, ma è l'immagine di una finta donna...una donna che non esiste, perchè frutto di sapienti ritocchi grafici. L'immagine di una donna reale non disturba, perchè è dolcezza, armonia, natura, quasi sempre in sintonia col contesto in cui essa è collocata. Ciò che invece ci viene proposto sono centimetri e centimetri di pelle illuminati ad hoc,patinati, che sfidano ogni legge di gravità, marmorei, con sguardi maliziosi ma vuoti...fanno quasi paura queste figure quasi mitologiche, con "zampe" chilometriche e seni fintamente turgidi, usati come "civette". Le definirei delle moderne Arpie: tutti vogliono vederle e le cercano con la coda dell'occhio, pur sapendo che rappresentano temibili ostacoli nella lunga odissea della ricerca di un fondo di verità nel mare dei messaggi pubblicitari.
Marilù Olivito ha scrittoalle 10.48
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