Marilù Olivito ha il 7 marzo 2009 alle 18.48
Dopo il clamore suscitato dallo spot di Toscani, mi aspettavo una comunicazione edulcorata, era prevedibile ed in tanti la apprezzano, condividendone il claim "Noi ci mettiamo il cuore", ma qui si rischia il diabete! Sole, mare, un personaggio famoso, qualche traccia di un monumento sconosciuto (chi non è calabrese non riconosce certo i resti del castello Aragonese di Isola Capo Rizzuto), una guida turistica, un cameriere, un bagnino:tutti elementi che connotano una qualsiasi località balneare sul Mediterraneo nell'immaginario collettivo, non c'è nulla che richiami alla mente dello spettatore la nostra regione; l'unico ancoraggio enunciativo "REALE" alla Calabria è dato dai Bronzi di Riace (che poi si trovano a Reggio Calabria). Lo spot offre solo una piccolissima rappresentazione della Calabria, che non è solo mare o Gattuso. Lungi da me elencare qui ed ora le bellezze e gli orrori della Calabria, che sono in ogni caso palesi, ma è davvero troppo azzardato far finta che alla Calabria basti il cuore o il senso di ospitalità dei calabresi (nello spot siamo rappresentati unicamente come camerieri, guide turistiche e bagnini) per risanare un'immagine danneggiata da anni di lassismo, assistenzialismo e omertà. Più che una mano sul cuore, avrei preferito una mano sulla coscienza; più che "noi ci mettiamo il cuore", avrei desiderato "noi ci mettiamo la testa"...Pongo un quesito: senza la forza comunicativa di Gennaro Gattuso, lo spot avrebbe riscosso ugualmente così tanti consensi?
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