Quello che trovo più offensivo è che ad essere sbattuto in faccia ai passati (se parliamo di cartellonistica stradale) o ai lettori non è l'immagine di una donna senza veli, ma è l'immagine di una finta donna...una donna che non esiste, perchè frutto di sapienti ritocchi grafici. L'immagine di una donna reale non disturba, perchè è dolcezza, armonia, natura, quasi sempre in sintonia col contesto in cui essa è collocata. Ciò che invece ci viene proposto sono centimetri e centimetri di pelle illuminati ad hoc,patinati, che sfidano ogni legge di gravità, marmorei, con sguardi maliziosi ma vuoti...fanno quasi paura queste figure quasi mitologiche, con "zampe" chilometriche e seni fintamente turgidi, usati come "civette". Le definirei delle moderne Arpie: tutti vogliono vederle e le cercano con la coda dell'occhio, pur sapendo che rappresentano temibili ostacoli nella lunga odissea della ricerca di un fondo di verità nel mare dei messaggi pubblicitari.
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