martedì 30 ottobre 2007

La vogliamo smettere di ballare

“Non se ne può più, ballano tutti, da Fiorello alla Carlucci…
ucci ucci, sento odore di miliarducci e di poveri imbecillucci
che si chiamo italianucci"

Possibile che ci siamo rincretiniti al punto di credere alle scemenze, che ieri sera , ha raccontato Bruno Vespa nel suo “porta a porta”?
Gli italiani, quelli dei 1000 ero al mese , dei pensionai che sbarcano il lunario, quelli dei Dico, quelli del popolo di Beppe Grlillo , quelli che piangono vedendo “Palombella Rossas “sono divenuti tutti dei provetti ballerini e sorridono felici ballando (sotto e con le stelle, che ormai nessuno vede più, l’ultimo tengo a Zagarolo nelle balere, in cui si sono trasformate le nostre città?
Non ci credo, non posso credere.
Giro per l’Italia e quello che vedo è diverso, molto diverso.
Ed allora chiediamoci: Qui prodest, come dicevano gli antichi.
Giova al potere , che tende ad rimbecillirci a chiuderci in gabbie dorate come criceti danzanti.
Ne ho conosciuta di gente che ha cominciato ad andare alle famigerate scuole di ballo.
Ho visto cose che voi umani non potreste…
“Solo lacrime e sangue”
Coppie che vivevano nei loro “compromessi storici”, messe in crisi dai “tangheri” di turno (che strana la bivalenza del Tanghero) finire miseramente distrutte dallo Zumami ballerino.
Donne ed uomini ormai vecchi come il” buon maestro delle tartarughe”, si sono improvvisamente ringalluzziti ballando con focose quarantenne discinte e “separate”
Scene indegne di orrori visuali e concettuali.
E poi la fine la solitudine, l’ obitorio
Che Dio ci perdoni. Che Dio li perdoni
Un tempo il ballo era tribale e propiziatorio.
Ora è sciocco e banale.

Peccato forse, tutto questo,un giorno avrà un preciso significato
Scusatemi ma io non so e non voglio ballare.

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