mercoledì 13 aprile 2011

La Par Condicio degli “orrori” dei manifesti elettorali

Mi corre obbligo premettere che le mie analisi, i miei commenti, non sono assolutamente riferibili alle ideologie espresse in determinati messaggi, ma che l’orrore si palesa esclusivamente nella comunicazione.

Abbiamo vissuto tutti il delirio comunicazionale delle campagne elettorali che, quando poi diventano amministrative con un enorme numero di candidati che si mettono in competizione, promuove un vero serraglio di “orrori”. Non voglio assolutamente essere schierato, per l’una o l’altra parte, anche perché come dice il titolo la par condicio di “orrori” regna sovrana.
A prescindere dall’imbrattamento osceno dei muri cittadini (non capisco infatti come si può dare fiducia a persone che dovranno gestire la cosa pubblica quando sono così non curanti delle leggi sull’affissione e mai multa mi risulta che sia stata combinata per detta infrazione), quello che mi sconcerta di più sono le facce dei candidati ( destra, sinistra o centro il discorso è lo stesso ): un vero campionario di foto orribili, volti assolutamente mostruosi, deformi dove l’eccesso di peso produce doppi menti orribilanti e alcune acconciature, soprattutto femminili, ricordano il famoso cartone animato dei Simpson.
Mi chiedo: “E possibile che esiste una categoria di fotografi a me sconosciuta che è specializzata nel fare i ritratti più brutti del mondo?” oppure “I nostri amici candidati se li vanno a cercare con il lanternino?”
Quello che spaventa poi è la totale improvvisazione di chi ha studiato le varie frasi ad effetto che per ovvi motivi di privacy e rispetto non riporto in questo articolo, ma davvero c’è di tutto: frasi inconcludenti assiomi incauti, il tutto che nega il tutto. Il totale trionfo della banalità e dello scontato: tutti moralizzatori, tutti persone irreprensibili, tutti schierati con i poveri disorientati elettori, tutti propongono tutto, tutti denigrano tutto. Solo loro sono la salvezza di questa povera Italia, che come diceva un grande: “Nave senza nocchiero in gran tempesta”. Si, tempesta di imbecillità di incapacità di analizzare i reali bisogni di chi guarda un manifesto elettorale. L’uno copia l’altro e c’è addirittura qualcuno che si cimenta in ardite immagini di futuristica comunicazione degna del Kubrik di Odissea nello Spazio.
Poveri noi, non so quanto i comuni dovranno spendere per rimuovere queste oscenità che tappezzano interi quartieri e fanno bestemmiare in turco e aramaico i vari responsabili di condomini di palazzi lastricati di marmo ormai ridotti a scellerato scempio di umana incapacità.

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